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Il Salento

La storia

La Penisola Salentina,oltre ad essere un territorio ricco e fortemente suggestivo dal punto di vista paesaggistico, vanta una storia lunga ed importante che lo vide, fin da tempi remoti, al centro delle attenzioni di molte popolazioni, etnie e culture.

Terra di interesse strategico per eccellenza, crogiòlo di razze diverse, tribù, clan, interessi e scambi commerciali, il Salento divenne scalo frequentatissimo e, nel tempo, ebbe la funzione di catalizzare molte culture quali quella occidentale e quella orientale.

I primi popoli

I Fenici, esperti navigatori e abilissimi commercianti, navigando per il Mediterraneo, individuarono nel Salento centri logistici di rilevante importanza; è valida, infatti, l'ipotesi che S. Maria di Leuca sia stata fondata da quest'antica popolazione.
In altri termini questo territorio era intensamente abitato già molto prima della colonizzazione greca e la popolazione indigena, i Messapi, dimostrò di avere una propria individualità culturale anche se in stretto rapporto con la civiltà greca.

La storia dei tempi vuole che Idomenéo, sovrano greco scacciato dai suoi stessi sudditi dopo la guerra di Troia, sarebbe approdato, proveniente dall'isola di Creta, sulle rive della penisola salentina, e, dopo aver combattuto vittoriosamente contro la popolazione del luogo, avrebbe sposato una figlia di Malennio, uno dei re salentini fondatore della città di Lecce; Idomeneo, in seguito, avrebbe fondato altre città.

I romani

Verso la metà del III secolo a.C. la Puglia meridionale è completamente romanizzata. Fu, quella romana, una colonizzazione importante perché attraverso l'esecuzione di infrastrutture, di opere pubbliche, e attraverso la centuriazione del territorio si compì una radicale trasformazione del paesaggio e una completa ristrutturazione dei centri abitati.

Linguisticamente, il messapico ed il greco furono sostituiti definitivamente dal latino come lingua comune.

Collegata direttamente con Brindisi, Lecce, l'antica Lupiae, divenne il centro più importante del Salento: testimonianza più importante è l'anfiteatro romano. Altri importanti centri romani furono Otranto, Castro, Ugento, Gallipoli e Nardò.

Il cristianesimo

Con l'avvento di Gesù di Nazareth si diffuse il Cristianesimo; anche questa volta il Salento costituì un punto di passaggio obbligato. La leggenda parla di San Pietro e San Paolo sbarcati sulle coste salentine, precisamente a Leuca, all'inizio della loro opera di conversione delle terre italiche. Il culto di San Pietro e di San Paolo è, ad ogni modo, attestato ed ancor vivo rimane in tutto il Salento. Con l'avvento del Cristianesimo si edificarono un gran numero di templi per il culto, ma dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente (476 d.c.) il Salento divenne preda delle invasioni barbariche.

Nel VI secolo la terra salentina fu conquistata dagli Ostrogoti e successivamente, di molti altri popoli: Longobardi, Saraceni, Ungari e Slavi.

Per due secoli l'impero d'Oriente dominò queste terre creando numerose comunità orientali. Si diffusero i monaci Benedettini con i loro monasteri ed i Basiliani con le grotte scavate nella roccia e poi affrescate.

Dai normanni ai Savoia

Nel 1071, a conclusione di un'epoca di lotte, i Normanni uscirono vittoriosi sui Bizantini che furono scacciati per sempre e fu così inaugurato un nuovo capitolo di storia che vide rinascere l'arte e le lettere e favorite tutte le forme culturali: latina, greca, araba.

I Normanni furono vassalli della Chiesa Romana e costruirono abbazie, conventi, basiliche, cattedrali.

Poi la Puglia passò sotto il dominio degli Spagnoli che se la contesero con i Francesi. Nel 1529 si affermò il dominio Spagnolo che la fortificò contro le scorrerie Turche, costruendo torri di avvistamento lungo i litorali, castelli, porti fortificati ed armati. Questo periodo di dominazione spagnolo ebbe valenza nell'arte perché seppe diffondere il barocco nel Salento e in special modo nel leccese e fece nascere accademie culturali.

La dinastia dei Borbone spagnoli cessò di regnare sulla puglia nel 1861, allorquando, in seguito alla campagna di guerra per la conquista del florido e pacifico Regno delle due Sicilie, ordita dai Savoia, falsi discendenti reali sin dal 1822, i quali ad opera di un mercenario nominato Generale G. Garibaldi, costrinsero il meridione all'Annessione forzata di "Unità d'Italia".

Da quel momento il Salento ha condiviso le vicissitudini della nazione.

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